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La protesta silenziosa dei pacifisti per la fine di tutte le guerre e al fianco degli studenti pisani

Le voci di alcune realtà associative e sindacali pisane che hanno partecipato al presidio in Piazza dei Cavalieri

Sabato 24 febbraio, dalle ore 18, Piazza dei Cavalieri ha ospitato un presidio silenzioso organizzato da varie sigle dell'associazionismo pisano, insieme ad alcuni sindacati. L'iniziativa è stata organizzata in occasione della giornata nazionale di mobilitazione per il cessate il fuoco in Palestina, Ucraina e nel mondo e inizialmente avrebbe dovuto svolgersi in Piazza Garibaldi, ma a seguito dei fatti avvenuti in città venerdì 23 febbraio i manifestanti hanno colto l'occasione per appoggiare la protesta studentesca - bloccata proprio alle porte di Piazza dei Cavalieri - invitandoli a partecipare e a rendere testimonianza dell'accaduto alla piazza.

Prima, la distesa di striscioni e bandiere per chiedere lo stop alle guerre, poi un primo intervento di una studentessa pisana che ha preceduto i 15 minuti di silenzio delle circa 500 persone in piazza, seguiti da canzoni pacifiste.

"Abbiamo scelto il silenzio per continuare in altre forme l'insegnamento pacifista delle donne in nero israeliane e palestinesi, ripreso poi del movimento italiano e come stanno facendo in molte città italiane ed estere, anche qui a Pisa - spiegano le co-organizzatrici della Casa della Donna di Pisa - abbiamo scelto di manifestare in silenzio perché è ciò che ci accomuna".

"Siamo qui con i nostri corpi in modo paritario a testimoniare la nostra uguaglianza come esseri umani - continuano le attiviste - perché i nostri corpi immobili e silenziosi occupano uno spazio sociale con il loro dolore e la loro rabbia a causa della disumanità e dell'indifferenza che avanza. Siamo in silenzio perché non abbiamo più parole per descrivere l'orrore delle guerre, perché il silenzio diventi rumore che sovrasti quello delle armi, perché il silenzio diventi un grido contro la guerra e l'indifferenza di troppi di fronte a un altro genocidio".

La protesta è stata indetta da Casa della Donna Pisa, Arci Pisa, Acli Pisa e Lucca, Legambiente Pisa, Un Ponte Per - Comitato toscano, Anpi Pisa, Economia Disarmata, Caritas Pisa, Cgil Pisa, Cisl Pisa, Uil Pisa.

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